giovedì 21 maggio 2009

La "Po Valley Operation" non ha intenzione di scherzare

Il giornale online http://www.merateonline.it/, che sta dedicando ampio spazio alla vicenda Po Valley, ha pubblicato oggi una interessante intervista al geologo Pierluigi Vecchia, program manager di Po Valley. Leggetevela con calma, anche se è un pò lunga, ci fa capire come le intenzioni degli austrialiani siano particolarmente serie. Il dottor Vecchia continua a ritenere che sia solo una questione di trattative e compensazioni ambientali ed economiche: ma qui, nel cuore del Parco, il pozzo esplorativo proprio non lo vogliamo.
Trovate qui l'intervista completa:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65151.
Di seguito alcuni stralci davvero interessanti. Li riportiamo a punti di seguito, tratti dalla fonte citata, tra le virgolette è il pensiero del dottor Vecchia.
Punto 1°: la Po Valley ha l'obiettivo di fare il pozzo esplorativo: "Non sappiamo se troveremo la risorsa e in quali quantità fino a quando non facciamo il pozzo. Gli studi che facciamo a monte, così come quelli che abbiamo acquistato dall`ENI, sono di tipo indiretto. Finché non tocchiamo con mano il sottosuolo non possiamo sapere nulla".
Punto 2°: le prospettive di trovare il petrolio sono reali: "Questo modello, semplicemente, ci porta a dire che è stato possibile individuare un oggetto di modalità e dimensioni tali da ipotizzare la presenza in quantità economicamente sfruttabili di idrocarburi".
Punto 3°: non c'è da preoccuparsi perchè la perforazione è ultrasicura: "Su 130 anni di pozzi fatti in Italia, per un totale di oltre 6000 siti, Trecate è l`unico che ha registrato un incidente di inquinamento ambientale rilevante. Perchè non si considerano i danni fatti da un`industria chimica o da una fabbrica di vernici? Ci sono attività industriali che passano molto più sotto silenzio rispetto alla nostra attività industriale".
Punto 4°: basta mettersi d'accordo: "È chiaro che agli enti coinvolti abbiamo detto che la tipologia di compensazioni ambientali cambierà a seconda se le prove estrattive sono positive o meno. Chiaramente se la presenza sul territorio della PoValley dovesse prolungarsi nel tempo la compensazione avrà un altro valore".
Punto 5°: il Parco è il luogo più adatto per fare un pozzo: "Perchè durante una riunione è uscito che già l`ENI una decina di anni fa aveva fatto una proposta simile e come geologo mi sono sentito di rispondere che si trattava di un`area ottimale".
Mi sembra che le intezioni siano decisamente serie e non una bufala!

2 commenti:

  1. ciao
    ho lavorato per l'ARPA (Agenzia Regionale per la "Protezione" dell'Ambiente)all'unità bonifiche, quasi ogni benzinaio che controllavamo aveva perdite, nel suolo e/o in falda, di benzina.....figuriamoci un pozzo esplorativo o, dio ce ne scampi, un campo pozzi.
    Il problema è che sicuramente la Regione appoggerà i potenti della povalley. ricordo che durante la bonifica di un'area ex-raffineria a Rho...... la regione alzò addirittura i limiti di legge per le sostanze inquinanti pur di poter avviare i nuovi lavori di costruzione.
    prepariamoci al peggio
    e che il pozzo esplorativo se lo scavino dove sappiamo noi.............
    mik

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  2. Qui sembra che tutti si diano da fare per difendere il Parco. Molto bene.
    Ma temo che chi vuole trivellare nelle nostre zone l'abbia studiata bene. Si chiede di agire nel Parco, tutti si oppongono, poi si fa finta di fare retromarcia chiedendo il permesso per una zona 100 metri fuori dal Parco o in qualche zona industriale dei nostri paesi. Il risultato per il nostro territorio sarebbe comunque pessimo.
    Stiamo in guardia!

    Paolo Strina

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