lunedì 11 maggio 2009

La lettera dell'Assessore Provinciale Marco Molgora

Sig. Presidente Parco di Montevecchia e Valle del Curone

Sigg.ri Sindaci di Merate-Robbiate-Osnago-Lomagna-Imbersago-Olgiate Molgora-Perego Montevecchia-Rovagnate-Missaglia-Santa Maria Hoè-Brivio-Calco-Cernusco Lombardone

e p.c.
Sigg.ri Sindaci di
Airuno-Barzago-Barzano’-Bulciago-Casatenovo-Cassago Brianza-Castello di Brianza-Cesana di Brianza-Colle Brianza-Cremella-Dolzago-Garbagnate Monastero-Lomagna-Monte Marenzo-Monticello Brianza-Olginate-Paderno d’Adda-Sirone-Sirtori-Torre de’ Busi-Valgreghentino-Verderio Inferiore-Verderio Superiore-Vigano’

Oggetto: NUOVO PROGETTO DI RICERCA IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI- SOCIETÀ PO VALLEY OPERATION. RISULTANZE RIUNIONE DEL 7 MAGGIO 2009

Caro Sindaco,
facendo seguito alla precedente comunicazione relativa all’oggetto ritengo doveroso comunicare quanto è emerso nel corso della seduta in Regione e qual è la situazione che dovrà essere affrontata nei prossimi mesi.
Innanzitutto è doveroso sottolineare che il progetto, denominato è la ridefinizione del progetto che già avevamo affrontato e contrastato nel corso del 2008.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico (MiSE) ha deciso di accogliere la proposta, della Società australiana PoValley, di ridurre l’area di ricerca degli idrocarburi ad una superficie di circa 31 Km2 a fronte dei circa 300 Km2 originariamente identificati.
Il MiSE ha poi accordato alla Società una proroga temporale per effettuare le ricerche e la possibilità di richiedere alla Regione Lombardia la procedura assistita per effettuare la Valutazione di Impatto Ambientale regionale per la realizzazione del pozzo di ricerca. Gli australiani hanno infatti acquisito da ENI i dati delle ricerche precedenti e hanno identificato i perimetri dei possibili giacimenti.
Non posso tacere il profondo disappunto per il comportamento del MiSE che, da noi settimanalmente monitorato, non ha fornito agli enti coinvolti alcuna comunicazione di quanto deciso, mentre la Società era in possesso di copia delle determinazioni ministeriali.
L’area interessata, verificabile negli elaborati che troverete sul CD-rom allegato, coinvolge i comuni in indirizzo e per circa la metà il Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, inizialmente escluso dalla convocazione regionale e poi recuperato in extremis in seguito alle segnalazioni inserite nelle deleghe da Voi inviate a Regione Lombardia e allo scrivente assessorato.
La situazione è estremamente critica infatti, come rilevato in sede regionale, la Società ha già identificato i due possibili siti ove realizzare il pozzo di ricerca, denominato Rovagnate; si tratta della cava dismessa in zona fornace e dell’allevamento, anch’esso dimesso, in zona Bagaggera.
Sempre in quella sede è stato acclarato che, qualora il sondaggio rivelasse la presenza significativa di idrocarburi, diverrà necessario realizzare ulteriori pozzi per l’estrazione del prodotto.
A distanza di pochi mesi dall’avvio della procedura ministeriale è emersa in tutta evidenza la determinazione della Società a perseguire il proprio scopo, prevedendo investimento dell’ordine di circa 20 milioni di Euro.
La posizione della Provincia di Lecco, che rappresentava anche i dieci comuni che l’hanno delegata, è stata di assoluta contrarietà, in quanto pochi anni or sono una identica ipotesi di perforazione situata nella stessa area era stata rigettata dal Ministero e archiviata, dopo una lunga e determinata battaglia dei Comuni e del Parco di Montevecchia, proprio per la sua insostenibilità.
Il sottoscritto ha fatto presente all’autorità regionale ed ai proponenti che le aree parco sono state difese e tutelate per garantire un minimo di equilibrio ad uno dei territorio più urbanizzati ed antropizzati d’Europa, gli enti locali hanno rinunciato all’inserimento di attività economiche impattanti ed invasive e puntato, con successo, al rilancio dell’agricoltura di qualità e di attività ricettive leggere.
La realizzazione del pozzo e l’eventuale successivo sfruttamento determinerebbero un impatto non solo ambientale ma anche economico.
L’estrazione degli idrocarburi metterebbe a rischio quelle attività che hanno puntato proprio sulla bellezza, sulla tranquillità e sulla salubrità dell’area quali garanzie della bontà del prodotto offerto e che, con la loro presenza, garantiranno per i prossimi decenni la manutenzione di parti significative di territorio.
Aggiungo, poi, che ho anche sottolineato l’immoralità di una proposta che, senza alcun rispetto per le ultime aree strategiche dal punto di vista ambientale porterebbe a sfruttare sino in fondo, sin nelle viscere, un territorio che ha sempre dato, ed ancora dà in maniera determinante, per lo sviluppo del Paese; in pochi anni di sfruttamento si distruggerebbero decenni di lavoro.
Concludo questa breve illustrazione sottolineando che ho chiesto ed ottenuto di non avviare ulteriori iniziative e procedure sino al 30 giugno p.v., data in cui saranno insediate tutte le Amministrazioni che andranno ad elezione, compresa la Provincia di Lecco.
Certo di poter contare sul Vostro sostegno e sulla Vostra determinazione a difendere la nostra terra, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e porgo i saluti più cordiali.
Cordiali saluti.
L’Assessore all’Ambiente della Provincia di Lecco
Marco Molgora

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