La follia non ha limiti. Le ipotesi presentate dalla "Po Valley Operation" prevedono due ipotesi di perforazione, l'una a Ovest di Bagaggera a Rovagnate, nella ex cava di argilla censita come geosito e dove vi sono delle formazioni di paleobotanica assolutamente interessanti ed uno più a Est, nella zona dell'ex allevamento Quadrifoglio di Olgiate Molgora. Occorre vedere bene le carte di richiesta, ma la cosa più assurda è che il petrolio non sta sotto i due punti sopra determinati ma in una posizione in cui non si potrebbe scavare a causa dei nuclei abitati esistenti. Già Eni ipotizzava di realizzare una trivellazione obliqua che dalle zone sopra individuate (Eni ipotizzava la sola zona della Fornace) raggiungesse obliquamente gli ipotetici giacimenti.
"Po Valley Operation" per accorciare i tempi ha acquistato gli studi dall'Eni ed è ipotizzabile che proporrà la stessa "rotta" di trivellazione: proprio a dire: voi avete preservato la Natura dall'urbanizzazione ed ora da questa oasi andiamo a cercare il petrolio sotto l'urbanizzato...
(nell'ardito fotomontaggio qui sopra: il blowout del pozzo di Trecate (Novara) sovrapposto alla località Bagaggera di Rovagnate)
Davvero è una follia, un incubo dal quale spero che il Parco possa uscire il prima possibile. Sono una semplice fruitrice di questo piccolo territorio protetto e mi sento sempre orgogliosa di mostrare ad amici e conoscenti questo gioiello paesaggistico, floristico e faunistico. Troppe sono le sfaccettature che rendono questo luogo unico per pensare di sfregiarlo così irreparabilmente. Il risultato di secoli di lavoro antropico sull'ambiente collinare è ancora visibile nei versanti terrazzati che caratterizzano l'area, è impensabile che il rapporto tra la nostra generazione e un territorio protetto si declini nella devastazione dovuta a dei pozzi di petrolio. Da normale cittadina resto a disposizione per qualsiasi possibile apporto positivo. Grazie.
RispondiEliminaBarbara
ma come???? hanno vietato a noi bikers di passare in bici ed ora, dopo aver deturpato i sentieri a noi preclusi con le ruspe per facilitare la strada ai suv domenicali, anche questo.
RispondiEliminaSe anche questa perla verde della brianza verrà assorbita in quest'ottica di sfruttamento ad ogni costo del territorio significa proprio la fine di tutto
Mauro
Che schifo. Spero che questa brianza meratese, beata addormentata, si svegli presto e che ci si mobiliti in massa contro questo atto immondo!
RispondiEliminaRoberto