mercoledì 8 luglio 2009

Ultim'ora da Roma: ordine del giorno al Senato

Sarà interessante vedere come andranno queste votazioni. Qui non si parla si un argomento generale come alla Camera la scorsa settimana ma proprio del caso "Po Valley": credo che non ci siano scuse per non votarlo. Riporto di seguito il comunicato che ho ricevuto.

TRIVELLAZIONI NEL PARCO DEL CURONE - COMUNICATO STAMPA
La Senatrice Daniela Mazzuconi (PD) oggi ha presentato in commissione attività produttive, in occasione del dibattito sul disegno di legge in materia di energia, un ordine del giorno sulla questione delle trivellazioni nel Parco del Curone, dichiarando che la politica deve rispondere con atti concreti ai problemi dei territori e dei cittadini che vi abitano. L'ordine del giorno verrà discusso oggi anche nell'aula del Senato e sarà interessante vedere come si posizioneranno le varie forze politiche.
La Senatrice Mazzuconi auspica un'adesione ampia in modo che il Governo accolga l'ordine del giorno dando così una risposta agli enti locali coinvolti e a tutti i cittadini che si sono così prontamente mobilitati.

TESTO ORDINE DEL GIORNO -A.S. 1195

Il Senato,
Premesso che:

- la Società Po Valley Operations Pty Ltd di Roma ha avuto autorizzazione dal Ministero per lo Sviluppo Economico per proseguire la ricerca di idrocarburi su un’area di circa 31 Kmq, che include buona parte del territorio del Parco di Montevecchia e Valle del Curone ed in particolare la valle del Curone e la Località Fornace di Bagaggera;
- che all’interno del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, già istituito con legge regionale 77/83, è stata riconosciuta dalla Legge Regionale 13 del 7/4/2008 l’area di Parco Naturale, e che pertanto vi sono vietate le attività estrattive, in coerenza con quanto disposto dalla l.394/91, legge quadro dello Stato sulle aree protette;
- che parte del Parco è altresì identificato come Sito di Interesse Comunitario n. IT2030006, e quindi oggetto di tutela da parte dell’Unione Europea nell’ambito di Rete Natura 2000, per l’unicità dei valori naturalistici ivi presenti nel contesto dell’Italia nord-occidentale;
- che detta area protetta nasce da una programmazione di tutela del territorio di almeno 30 anni da parte delle Amministrazioni Comunali e dei cittadini del territorio interessato;
- che oltre che un luogo di tutela naturalistica il Parco è oggi anche sede di un’agricoltura di qualità e di attività agrituristica, che concorrono all’economia della zona e al mantenimento del paesaggio;
- che alcuni anni fa l’AGIP presentò un progetto per la realizzazione di un pozzo petrolifero nell’area della Fornace a Rovagnate, progetto che non venne autorizzato a causa delle criticità che produceva nell’ambiente in cui doveva essere realizzato e che venne bocciato dal Ministero dell’Ambiente con un devreto del 6 Giugno 2001;
- che la società Po Valley Operation ha ripresentato progetto analogo denominato “Ossola”, che presenta tutte le criticità già sollevate dal progetto AGIP;
- che il Ministero dello Sviluppo Economico, ignorando le prese di posizione degli Enti Locali, ha concesso alla Po Valley a soli tre giorni dalla decadenza della concessione, che scadeva il 30 Aprile, la riperimetrazione della zona interessata dalle perforazioni e la proroga di altri 16 mesi delle operazioni preliminari di studio e la ridenominazione dell’autorizzazione da “Ossola” a “Bernaga”, chiedendo alla Regione Lombardia l’attivazione della procedura di VIA;
- che le criticità già sollevate per il progetto AGIP sono tutt’ora presenti ed amplificate nel progetto “Bernaga” che più non tiene conto dell’ultima classificazione a “Parco Naturale”;
- che la nuova perimetrazione è collocata per più della metà nel territorio del Parco Naturale;
- che l’attività estrattiva causerebbe un mutamento sostanziale nell’ecosistema e nell’economia agricola di qualità dell’intera zona;

impegna il Governo:

a rivedere la predetta autorizzazione, tenendo conto di quanto espresso dagli Enti Locali (Comuni di Missaglia, Montevecchia, Olgiate Molgora, Perego, Rovagnate, Cernusco Lombardone, Lomagna, Osnago, Sirtori, Viganò), dalla Provincia di Lecco e dal Consorzio di Gestione del Parco, allo scopo di tutelare un’area che rappresenta un polmone in un territorio altamente antropizzato e urbanizzato, considerando altresì il fatto che si tratta di una piccola “isola” collocata al centro della Lombardia, non collegata ai siti tradizionalmente considerati per le estrazioni petrolifere e di gas metano.

Mazzuconi, Della Seta (PD)

3 commenti:

  1. Sembra proprio una richiesta "ragionevole".
    In un paese normale non ci dovrebbero essere tagioni per non approvare questo o.d.g.
    Speriamo in bene ...

    RispondiElimina
  2. Talmente ragionevole che Lega Nord e PDL lo hanno appena bocciato: assurdo!

    RispondiElimina
  3. non ci posso credere... com'è possibile che la Lega locale dica una cosa e poi a Roma ne faccia un'altra?

    RispondiElimina