Son già passati due anni dalla battaglia contro i pozzi di petrolio nella Valle del Curone. Per ora tutto tace, nessuna compagnia petrolifera ha ritentato in ciò che a Po Valley ed Edison non è riuscito. Oggi un articolo sul Corriere della Sera, parlando di un tentativo di ricerca in Veneto, ricorda la battaglia della Valle del Curone.
Riportiamo per comodità di di seguito il testo:
Una societa' inglese già attiva a Treviso
Trivelle texane in Veneto: il miraggio del petrolio
Dalla Basilicata al Nord-Est, un sogno lungo 60 anni. Una compagnia Usa ha chiesto di scavare in tre province.
VENEZIA - L'oro nero della pianura veneta attrae gli yankee. Ma riusciranno i texani a piantar trivelle per scoprire se nel sottosuolo vi sono giacimenti di idrocarburi? Sarebbero i primi passi verso lo sfruttamento prossimo venturo da parte di una società, la «Aleanna Resources» che, di sicuro, non è la prima ad interessarsi a questo territorio. Già negli anni 60 si scoprì che nel Polesine c'era il metano e, in parallelo, si accertò che gli scavi provocavano il fenomeno delle «subsidenza» (abbassamento del suolo), con effetti devastanti per quei luoghi sospesi tra terra, fiume, mare. Vero è che l'arrivo degli americani in Veneto ha riportato d'attualità il tema e ieri Il Gazzettino vi ha dedicato una pagina, raccontando il progetto, che riguarda 70 Comuni delle province di Rovigo, Padova, Venezia, e che non piace alla gran parte dei sindaci.
Al di là del campanello di allarme dei municipi, nella vicenda c'è un passaggio delicato. Riguarda il primo parere della Commissione veneta «Via» (Valutazione d'impatto ambientale), previsto per dopodomani, 3 agosto. Spiega il presidente Silvano Vernizzi: «La società texana ci chiede se il loro progetto di trivellazione è o no soggetto alla valutazione d'impatto ambientale. Si tratta di stabilire se è il caso di aprire la procedura che porterà al verdetto definitivo, o se dare il nulla osta preliminare». Come vi regolerete? «È una questione delicata», taglia corto Vernizzi. C'è da intuire che per i texani non sarà una passeggiata. Del resto, molti dei tentativi fatti in Veneto (e non solo qui) di sfruttamento di giacimenti di idrocarburi sono andati a infrangersi contro le proteste dei cittadini.
Il primo caso significativo di utilizzo dell'oro nero risale al Dopoguerra, quando l'Agip trovò un piccolo giacimento di petrolio a Cortemaggiore (Piacenza). Che ben presto si esaurì. Una fonte attiva si trova al Sud, in Val d'Agri (provincia di Potenza), dove l'estrazione del petrolio cominciò nel 1980. E copre ancora circa il 10 per cento del fabbisogno nazionale. Tant'è. Le richieste di trivellazioni e carotaggi sono centinaia ogni anno (dalla Sicilia all'Emilia), ma generalmente restano al palo. Nel rapporto costi benefici, prevale la salvaguardia dell'ambiente. Emblematica è stata la protesta nella Valle del Curone (Brianza lecchese), polmone verde, parco protetto, nel respingere i cercatori di fonti di idrocarburi.
Tornando al Veneto, in provincia di Treviso la società inglese «Celtique Energie Petroleum» ha avuto il permesso dal ministero dello Sviluppo economico per i prossimi sei anni di scavare alla ricerca di gas e petrolio (4 chilometri di profondità) su un'area di oltre 500 chilometri quadrati. «C'è un precedente di scavi avviati nel Trevigiano e anche nel Bellunese, vent'anni fa - osserva Gianfranco Bettin, verde, assessore all'Ambiente del Comune di Venezia -. Allora era l'Eni la società interessata.
Io credo che vada tenuta alta la guardia. L'impatto ambientale è una cosa seria. E il fenomeno della subsidenza non va sottovalutato. Ora parliamo di petrolio, ma ricordo che nel 1973 fu bloccato il pompaggio di acqua dal sottosuolo che serviva per le industrie di Porto Marghera, poiché creava subsidenza. Se in Laguna la terra si abbassa e l'acqua si alza, l'effetto è disastroso». Conclude Bettin: «Dubito che i texani potranno averla vinta, l'opposizione è dura e trasversale agli schieramenti politici». Coinvolgiamo sul tema il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, chiedendogli che ne pensa delle trivellazioni americane. Non si sbilancia: «Devo ancora approfondire la questione».
Marisa Fumagalli
01 agosto 2011 12:41
lunedì 1 agosto 2011
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